Oggi è stata una giornata speciale per tanti motivi, quello di cui voglio parlarvi riguarda la Cerimonia dedicata alla Pasqua Ortodossa che ha avuto luogo a Pineto al Parco della Pace. Una manifestazione voluta dalla comunità ucraina presente a Pineto, guidata dall’associazione culturale ucraina in collaborazione con l’Associazione Gioia e dalle persone che in questo momento hanno trovato rifugio nella nostra città dopo essere fuggiti dal terribile conflitto in corso in Ucraina e che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Pineto. Un pomeriggio dedicato alla preghiera con la presenza di Padre Anatoli Grytskiv Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli ma anche alla cultura e all’intrattenimento con artisti che si sono alternati sul palco con danze, canti e performance.
Arrivando al Parco della Pace ho avuto un colpo d’occhio bellissimo (colori, vita, partecipazione) ma allo stesso tempo ancor prima del colpo d’occhio è arrivato il colpo al cuore (vite stravolte, famiglie disgregate e separate dalla guerra, futuro incerto). Partecipare a questa cerimonia oggi è voluto essere un modo per manifestare la mia vicinanza e solidarietà a questo popolo e alle numerosissime donne e bambini che affollavano il parco.
Come d’abitudine oltre guardare ciò che accadeva sul palco, il mio sguardo si è soffermato su ciò che succedeva sul prato, in mezzo alla gente vicino a me e ho assistito a dei momenti molto belli, di quelli che fanno bene all’anima. Gli istanti in cui capti una comunicazione che non ha bisogno di un interprete o un traduttore ma che passa attraverso l’umanità.
Ad aprire la cerimonia oltre ai rappresentanti delle Associazioni coinvolte e a Padre Anatoli Grytskiv, anche il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi e Don Guido Liberatore.
In occasione della Pasqua Ortodossa, ieri mattina ho voluto cimentarmi per la prima volta nella preparazione di un dolce tipico di questa festività. Ne esistono diversi a seconda delle zone: il paska, il kulich, lo Tsoureki per citarne alcuni. Amando l’antropologia del cibo, ho deciso di preparare quest’ultimo per ciò che simboleggia.
Si tratta di una treccia di pane dolce tipico della Grecia ma anche dei Balcani, dell’Armenia, della Turchia e dell’Azerbaijan. Si può lasciare la treccia nella sua forma tradizionale o chiuderla su se stessa a formare un cerchio e va sempre accompagnata con delle uova colorate rigorosamente di rosso. Il cerchio rappresenta la vita che si rinnova mentre le uova tinte di rosso il sangue di Cristo versato.