Pupa di Pasqua

Quando ero bambina mia Nonna Antonietta e un’anziana zia che affettuosamente in famiglia chiamavamo “Ndendè” per Pasqua mi preparavano sempre la pupa di Pasqua, il dolce tipico abruzzese di questa festività la cui origine è davvero molto antica. E’ un qualcosa che mi ha sempre ispirato una gran tenerezza. La variante da sempre è pupa o cuore per le famminucce e cavallo o castello per i maschietti. Crescendo, mia madre ha continuato, con mia grande gioia, a regalarmi la “pupa”. Quest’anno per ovvi motivi legati alla difficile situazione che noi tutti stiamo vivendo a causa del Covit19, non avrei ricevuto nessuna pupa, così per mantenere la viva la tradizione, per la prima volta ho provato a farla da me.

Negli ultimi decenni oltre ad inserire un uovo sodo nel ventre della bambola, segno di prosperità e abbondanza, in molti usano coloranti alimentari, codette colorate e perline argentate. Naturalmente l’effetto è molto bello. Purtroppo non essendo abituata a cucinare molti dolci, a casa non avevo nulla di tutte queste decorazioni. A poche decine di metri di casa mia c’è un negozio di alimentari molto fornito, dove avrei potuto trovare tutte queste cose, ma nel rispetto di questa quarantena e soprattutto come segno di sobrietà che spero continuerà dopo questo periodo così difficile, ho deciso di fare la mia pupa con le cose che avevo a casa, nulla di più. Come unica decorazione ho utilizzato dei semi di chia che ogni tanto uso a colazione.

Il risultato che ne è venuto fuori è quello di una pupa un po’ rustica, che nulla ha a che fare con quelle bellissime che spesso si trovano in vendita, ma ai miei occhi è splendida perché racconta una storia di assoluta autenticità.

Difficoltà: media

Ingredienti: 300 g di farina, 150 g di zucchero, mezzo bicchiere d’olio evo, 1 bicchiere di latte, 2 uova (di cui uno sodo per la decorazione), 1 bustina di lievito

PROCEDIMENTO

In una terrina mescolare farina, zucchero, lievito e formare una montagnetta. Al centro della montagnetta rompere l’uovo, aggiungere olio e latte e lavorare bene fino a raggiungere un composto omogeneo. Lasciar riposare 10 minuti. Disporre della carta forno sulla teglia e disporre metà dell’impasto a forma di triangolo. Iniziare a sagomare a forma di bambola aggiungendo con il resto dell’impasto i dettagli che più vi piacciono. Unica costante imprescindibile, aggiungere sul ventre un uovo sodo che sarà bloccato da due strisce di impasto a forma di croce. Cuocere per circa 20 minuti in forno a 180°C gradi. Come vassoio ho utilizzato sia per la pupa che per il cavalluccio, dei pregiati vassoi di ceramica di Castelli dipinti a mano, in onore delle nostre tradizioni e delle nostre eccellenti tipicità. Felice pupa con gusto e buon gusto!

 

 

 

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